No mês da
Copa do Mundo, o meu artigo
só poderia ser...O
“Everest” do futebol mundial.
Em homenagem
à numerosa colônia italiana
de Jundiaí, envio o texto no
idioma italiano.
Tradução:
Cleonice Tomazetto (Jundiaí
- SP)
Revisão da
tradução:
Monsenhor Expedito e Dr.
Sérgio (L’Osservatore
Romano) -
(Roma)
Formatação:
Laura Paola (Garça
- SP)
Em 05
idiomas:
Tenho os textos e os PPS em
inglês, espanhol, francês,
italiano e português.
Imagens:
PPS com fotos históricas das
05 seleções brasileiras,
campeãs mundiais.
Autorização:
Podem repassar, publicar,
exibir, copiar ou divulgar.
Coloco-me à
disposição para enviar os
textos, e PPS, no idioma que
desejar.Grato pelas
atenções.
Faustino
Vicente -
Advogado, Professor e
Consultor de Empresas e de
Órgãos Públicos – e-mail:
faustino.vicente@uol.com.br
– tel. (11) 4586.7426 -
Jundiaí (Terra da Uva) – São
Paulo - Brasil
Saluti dal
Brasile
Se questo
articolo ( PPS allegato )
fosse del vostro interesse e
vorreste ritrasmetterlo,
divulgarlo o pubblicarlo,
ringrazierei di farmelo
sapere. Se me aveste bisogno
del mio curriculum e della
mia foto, basta soltanto
chiedermelo. Grazie tante
per la vostra attenzione.
Faustino
Vicente - Avvocato,
Professore ed Consulente per
Aziende ed Enti Guvernativi
– e-mail:
faustino.vicente@uol.com.br
– Tel.+55-11-4586.7426 –
Jundiaí (Terra dell’Uva) –
Sao Paolo - Brasile
L’EVEREST DEL
CALCIO MONDIALE
Faustino
Vicente
Il punto più
alto del nostro pianeta
azzurro è molto più della
cima di una imponente
montagna coperta di
ghiaccio. L’Everest – il
tetto del mondo con i suoi
8.844,43 metri di altezza –
non perde mai il suo
fascino.
Si tratta del
podio riservato ad una
classe speciale dell’umanità
– persone che sanno
trasformare le difficoltà in
vittorie memorabili. Nelle
vicinanze della cima della
montagna, ogni passo è una
decisione – solitaria e
rischiosa – che esige
conoscenza, coraggio,
esperienza, determinazione,
autocontrollo e fede
incrollabile nel superamento
del più grande ostacolo per
l’essere umano, cioè se
stesso.
Il luogo più
ambito dagli amanti
dell’alpinismo è,
paradossalmente, il più
aspro ed isolato della
Terra. La permanenza umana
in quel luogo è sopportabile
soltanto per un breve lasso
di tempo, il che conferma la
massima secondo la quale la
chiave del successo si trova
nel camminare, piuttosto che
nell’arrivare. Una
riflessione sull’alpinismo
può impartire lezioni
importanti a tutti coloro
che vogliono intraprendere
una carriera di successo
duratura. La Coppa del Mondo
è, senza alcun dubbio,
l’Everest del calcio. Questo
sport ha in sé la magia
poiché offre ai ragazzi
delle periferie opportunità
che li portano, con le loro
prodezze sensazionali, a
dribblare la povertà,
diventando così cittadini
del mondo.
Nonostante ci
siano squadre che dispongono
di infrastrutture
eccellenti, la culla
naturale dei grandi
giocatori continua tuttavia
ad essere i piccoli campi
sterrati nei quartieri delle
città. Gruppi di ragazzi
scalzi, senza nemmeno una
camicia da indossare,
corrono dietro al pallone e
naturalmente rincorrono il
loro sogno più grande –
indossare la seducente
maglia della propria
nazionale. La scoperta dei
vantaggi del marketing
sportivo, da parte del mondo
degli affari, ha portato le
squadre a gestire tali
vantaggi in modo altamente
redditizio. Progettazione
strategica, commissione
tecnica multidisciplinare,
investimenti a livello di
infrastrutture fisiche ed
eccellenza nel piano delle
risorse umane costituiscono
gli ingredienti della
ricetta indicata per la
conquista dei titoli. Lo
sport e l’arte risultano
essere segmenti
profondamente democratici,
una volta che offrono
opportunità (uguali) alle
persone perché esse riescano
a scoprire e sviluppare il
proprio potenziale.
La
realizzazione della Coppa
del Mondo è il più attraente
evento sportivo del pianeta,
perché coinvolge tutti i
segmenti della società,
finanche il religioso. Le
preghiere dei tifosi e le
promesse dei calciatori sono
pratiche ricorrenti.
Attirati dall’euro e dal
dollaro, i grandi calciatori
cambiano di squadra ed anche
di continente con estrema
facilità, badando alla
propria salute fisica e
perfezionandosi nei
fondamenti essenziali del
proprio mestiere. Sono
atleti globali, giovani che
sono riusciti a fare della
loro abilità eccezionale un
mezzo per arrivare a
percepire stipendi che
suscitano l’invidia anche
degli imprenditori delle
grandi aziende.
Hanno
acquisito la coscienza che
dipendono soprattutto dalla
loro grinta in campo e dal
contributo effettivo che
riescono a dare per la
conquista dei titoli da
parte delle loro squadre.
Nello sport di alto livello,
la valutazione viene fatta
“in diretta ed a colori”
dalla commissione tecnica,
dai professionisti dei media
e principalmente da coloro
che contribuiscono ad
incrementare ancora di più i
già notevoli saldi dei conti
dei calciatori, ossia
l’appassionata tifoseria.
Davanti a questa realtà,
vale la pena di ricordare
che ogni lavoratore,
indipendentemente dal
proprio mestiere, ha il
dovere di considerarsi il
presidente della più
importante azienda del
pianeta, cioè se stesso.
Il capitale
che ognuno di noi possiede è
il proprio potenziale –
competenza tecnica, condotta
etica e abilità eclettica –
valori aggregati che portano
alla realizzazione dei
nostri obbiettivi, dei
nostri ideali e persino dei
nostri sogni. Il successo
(sostenibile) di una
carriera dipende dalla
visione strategica
dell’attività in cui viene
attuata. Questa percezione è
il passaporto che permette
agli ex calciatori di
diventare allenatori,
“uomini immagini”,
commentatori e perfino
promotori del cosiddetto
Terzo Settore.
Siamo
convinti che gli
imprenditori che avranno
l’audacia e l’umiltà di
creare la cultura
imprenditrice all’interno
delle proprie aziende,
raggiungeranno la cima
dell’“Everest
Organizzativo”.
·
Faustino
Vicente – Avvocato,
Professore ed Consulente per
Aziende ed Enti Guvernativi
– e-mail:
faustino.vicente@uol.com.br
- Tel. +55-11-4586.7426 –
Jundiaí (Terra dell’Uva) –
Sao Paolo - Brasile